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Coronavirus, il Comune potenzia la consegna pasti a domicilio per gli anziani

Il Comune di Concorezzo, nell’ambito della questione del contenimento della diffusione del Coronavirus e in ottemperanza alle indicazioni ministeriali e regionali ha provveduto a predisporre una serie di iniziative anche facendo rete con le realtà del territorio in particolare per sostenere le persone anziane in questa particolare situazione.

Nello specifico è stato sempre mantenuto attivo il servizio di consegna pasti domiciliare per l’utenza debole che quotidianamente provvede a distribuire circa 25 pasti ad altrettanti anziani del territorio. In questi giorni i Servizi Sociali si stanno attivando per valutare ulteriori richieste di pasti a domicilio da parte di altri over 65 o persone affette da patologie croniche, fascia di popolazione invitata a contenere le uscite dalla propria abitazione.

Verrà attivata in questi giorni anche la consegna dei medicinali agli anziani che già usufruiscono del servizio pasti a domicilio e che si trovano impossibilitati a ottenerli tramite la rete famigliare. In caso di bisogno sarà anche possibile chiedere l’intervento del Comune per le procedure di ottenimento delle ricette mediche. Il tutto con la garanzia del rispetto della privacy. Questi due nuovi servizi vedono la collaborazione del Comune di Concorezzo, della Farmacia Comunale (Aspecon) e dei volontari del Capannone.

“Il Comune di Concorezzo – ha sottolineato l’Assessore ai Servizi Sociali Walter Magni- si sta attivando sia per rafforzare i servizi domiciliari per gli anziani sia per mettere in rete le varie realtà del territorio interessate al tema. Inoltre i Servizi sociali sono a disposizione per verificare ogni singolo caso di richieste di assistenza da parte degli anziani del territorio (tel. 039.62800300). In particolare la nostra associazione Commercianti si sta attivando per fornire i contatti telefonici di tutte le attività commerciali concorezzesi che possono fornire servizi di consegna spesa a domicilio soprattutto per i beni di prima necessità”.